20 Mag UVSPLL 2013 – Domenico Seccia
Nato a Barletta nel 1959, attualmente Procuratore Capo a Palazzo di Giustizia di Fermo; dal 2003 in qualità di sostituto Procuratore a Bari, ha svolto il proprio lavoro nella Direzione Antimafia istitutita nel capoluogo pugliese, occupandosi della criminalità del Gargano.
Il suo libro, intitolato La mafia innominabile, edito da edizioni la meridiana, mette ordine, spiega e rivela trame di potere occulte e occultate per troppo tempo, legate ad una criminalità capillare risalente agli anni ’60 e di cui solo di recente si è cominciato a venirne a capo. Un libro attualissimo, come il precedente La mafia innominabile in cui si nomina la mafia di quelle terre per quello che esattamente è: una mafia sociale perché è trasversale ai ceti che assoggetta, risponde alle esigenze sociali delle comunità e soffoca l’indignazione sociale.
Seccia presenta la geografia della mafia del nord della Puglia. La mafia di Foggia conosciuta come ‘La Società’, la mafia di Peschici e quella di Lucera. I fatti, le sentenze, le indagini, le storie. Gli uomini e le donne, le famiglie. I destini segnati. È la fotografia di uno spaccato che appare lontano ma che forse non lo è troppo. E lo dimostra il fatto che poco più di un mese fa gli è stata recapitata, per la seconda volta in due settimane, una lettera contenente un proiettile con esplicite minacce di morte.
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