11 Mag Mauro Barberis
Mauro Barberis
La libertà d’espressione come pretesto. Internet e il Primo emendamento
Internet s’è sviluppato selvaggiamente, negli Stati Uniti e poi sull’intero pianeta, sotto la protezione del Primo emendamento, che tutela una libertà d’espressione quasi illimitata. Oggi, molte delle sue promesse libertarie si sono dissipate, eppure funziona ancora così, come la fine tumultuosa della presidenza Trump ha mostrato. Eppure, ci sono alternative all’attuale controllo della rete da parte dei monopolisti privati o dei regimi asiatici. Un’alternativa, ad esempio, è un sistema misto, in cui solo i controlli di routine siano lasciati a moderatori e algoritmi privati, e l’ultima parola non spetti più ai padroni della rete ma a regole chiare e a istituzioni indipendenti internazionali.
Mauro Barberis
Professore ordinario di Filosofia del diritto nel corso di Giurisprudenza dell’Università di Trieste. Ha pubblicato oltre trecento lavori scientifici e una ventina di libri, gli ultimi dei quali s’intitolano Non c’è sicurezza senza libertà (Mulino, 2017) e Come internet sta uccidendo la democrazia (Chiarelettere, 2020). È condirettore dei Materiali per una storia della cultura giuridica e di Ragion pratica, collabora a giornali e riviste, tiene blog sui siti di Micromega e del Fatto quotidiano.
Evento realizzato grazie a
Sorry, the comment form is closed at this time.